di Domenico Figà *
Carissimi amici, è così che mi piace chiamarVi e ricordarVi, sono arrivato nel ’94 a Bagheria con l’intenzione di restare pochissimo tempo e poi spiccare altri voli. Per mia scelta sono rimasto quasi vent’anni. Credo che nulla più di questo testimoni il legame profondo che si è fin dall’inizio stabilito con Voi ed anche con questa città.
Vi ringrazio dunque con profonda gratitudine dell’affetto e del sostegno che, ben al di là dei miei meriti, mi avete sempre dato. L’ho percepito vivissimo, quest’affetto, durante le numerose “festa di commiato” che mi avete dedicato.
Certo non sempre il cammino è stato sereno e non sono mancati in questi anni problemi e crisi molto gravi che mi hanno talvolta fatto pensare di gettare la spugna e andare via. Ma in tutte queste occasioni l’appoggio convinto e intelligente della maggior parte di Voi mi ha sempre convinto a restare per continuare il cammino intrapreso.
Il consuntivo di quanto si è fatto al Liceo durante la mia dirigenza l’ho tracciato in altri momenti e sedi. Questa nota vuole solamente mettere in evidenza gli aspetti affettivi, per me fondamentali, che hanno segnato il Nostro rapporto.
Diceva Pascal: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”.
Il prosieguo della Vostra vita professionale, che sta nascendo sotto ottimi auspici, sarà senza dubbio felice e ricco di soddisfazioni. Ma tutti Noi, spero, andremo avanti con la certezza che nel Nostro tempo comune qualcosa di bello è accaduto.
Commiato
Dove finisce un viaggio
s’apre un altro cammino.
Ma resta l’eco dei passi
vissuti insieme:
pianti, scherzi, risate,
paura di interrogazioni,
coltri di fumo ad abbuiare
i rifugi segreti.
Ci accompagnammo per la stessa via,
voi crescendo, io sperando
che nessun male
mai vi toccasse.
Volate verso l’alba;
dal tramonto
vi guardo partire
ma va il mio sogno sulle vostre ali.
*ex preside liceo Classico di Bagheria