È libero l’inviato della Stampa Domenico Quirico, di cui si erano perse le tracce in Siria dall’aprile scorso. Il giornalista di La Stampa, rapito il 9 aprile mentre si trovava in Siria, è tornato in Italia. E’ atterrato a Roma Ciampino poco dopo la mezzanotte.
“Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un’altra cosa, molto pericolosa e complessa”, ha detto all’arrivo scambiando alcune parole con i giornalisti presenti. Poi ha continuato: “È come se fossi vissuto cinque mesi su Marte, ho scoperto che i miei marziani sono malvagi e cattivi. Ho saputo solo oggi chi è il presidente della Repubblica del mio paese”.
Hai avuto paura? “Si penso di si. È stata durissima”. Come ti hanno trattato? “Diciamo non bene”, ha concluso il giornalista, apparso stanco ma in buone condizioni, dopo l’abbraccio con il ministro degli Esteri Emma Bonino che lo ha accolto sulla pista. “Chiedo scusa per avervi fatto preoccupare ma questo è il mio giornalismo”.
Oltre a Domenico Quirico è stato liberato il cittadino belga Pier Piccinin (rapito con l’inviato della Stampa), tornato con lo stesso volo dell’inviato della Stampa.
“Siamo emozionate e felici. Lo aspettiamo a casa e non vediamo l’ora di abbracciarlo”: queste le uniche parole giunte dalla famiglia Quirico dopo che si è diffusa la notizia che Domenico Quirico era stato liberato. “Abbiamo avuto la notizia dal ministro Bonino” ha detto la figlia Eleonora che si trova nella casa di Govone, in provincia di Cuneo, con la sorella Metella e la mamma Giulietta. (repubblica.it)