Si alza la febbre da gioco per gli Europei di calcio e aumenta anche il fenomeno delle scommesse clandestine. In un momento poi economicamente difficile le puntate d’azzardo rappresentano un’illusione di facili guadagni.
In tale quadro i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno realizzato una serie di controlli per contrastare il fenomeno che, quando condotto al di fuori della disciplina di legge, può mettere in difficoltà molti sprovveduti.
I militari in abiti civili hanno verificato le sale autorizzate scoprendo al loro interno la presenza di persone che senza alcun collegamento con i punti scommesse ufficiali organizzano un vero e proprio mercato parallelo. Si tratta di faccendieri che contattano i loro clienti promettendo guadagni superiori alle puntate ufficiali. In una ricevitoria di via Toscana sono state fermati e denunciati due palermitani, un 48enne ed un 51enne, noti alle forze dell’ordine e con alle spalle precedenti per esercizio abusivo di gioco e scommesse clandestine. I due rilasciavano tagliandi clandestini che certificava le scommesse ed in tasca avevano circa 3.000 € sicuro provento dell’illecita attività.
Altri interventi analoghi in viale Lazio, via Oreto, corso Calatafimi, al termine dei quali sono state deferite in stato di libertà cinque persone e sequestrati circa 12.000 €. Questo circuito non è estraneo alla criminalità organizzata come dimostrano due operazioni di servizio.
La prima in ordine cronologico è “Senza Frontiere” del febbraio 2009 condotta a Villabate. In quella circostanza era stato provato l’interesse del boss D’Agati e della sua famiglia nell’attività di due “agenzie” di scommesse sportive oggetto anche di sequestro beni ai sensi della normativa antimafia. D’Agati era risultato essere il reale titolare delle due agenzie sequestrate, gestite ed intestate fittiziamente a prestanome, anche loro tratti in arresto, le quali avevano la funzione di “ripulire” ingenti quantitativi di danaro illecito, impiegato per alimentare attività economiche e per provvedere al sostentamento dei familiari degli affiliati già detenuti.
La seconda “Illegal Bets” del settembre 2010, aveva interessato oltre al capoluogo, anche i comuni di: Bagheria, Ficarazzi, Misilmeri e Carini. Nel mirino dei Carabinieri erano finite le piazze e le strade situate nei pressi delle ricevitorie regolari dove si appostano broker clandestini per attirare gli scommettitori. Gli allibratori all’arrivo dei militari avevano cercato di disfarsi delle cedole delle scommesse giocate e dei taccuini sui quali erano state annotate le giocate. Al termine dei controlli erano state denunciate trenta persone di cui nove clienti.
I controlli dei Carabinieri continueranno ed a tal proposito si ricorda che la legge che vieta il gioco clandestino punisce sia chi organizza la raccolta di scommesse sia chi vi partecipa effettuando le giocate. Le sanzioni sono particolarmente severe. Per chi organizza le scommesse clandestine sulle principali competizioni, è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni. Il giocatore invece va incontro a un’ammenda sino a 516 €.