La Procura della Repubblica di Catania ha chiesto al Tribunale monocratico di contestare al governatore siciliano Raffaele Lombardo e a suo fratello Angelo, l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa nel processo in cui i due sono imputati per reato elettorale.
Secondo la Procura le recenti dichiarazioni del pentito Maurizio Di Gati, avrebbero fatto emergere che i candidati appoggiati dal clan potevano usufruire di una richiesta di voto che «non era selettiva ma conosciuta in tutto il rione». Secondo il Pm le condizioni di omertà in cui vivevano le persone del quartiere erano tali che nessun rivale politico denunciava che un altro candidato avesse l’appoggio dell’associazione mafiosa.
Il Presidente Lombardo ha annunciato che non cambia niente e che si dimetterà il 28 luglio. (gds.it)