Si resta a bocca aperta, positivamente, nel vedere il restauro completato all’antica Certosa di villa Butera.
Finalmente i lavori sono ultimati e abbiamo avuto la fortuna di vederli in anteprima.
E’ straordinario il lavoro che hanno fatto i restauratori della bottega di Genova dietro la direzione dell’architetto Laura Marcellino, il responsabile del Rup è invece l’architetto del Comune Paolo Mattina (entrambi sono ritratti nella 2° foto della galleria che si trova sotto).
I lavori sono costati circa 1.500.000,00 di euro, in due trance, grazie al progetto Urban e alla comunità europea.
Fra i tanti interventi, è stata anche realizzata una scala esterna in ferro, per accedere al primo piano. La Certosa, malgrado gli anni di degrado, di crolli e abbandono, ha restituito alla collettività degli affreschi, autentici tesori, nascosti dietro una malta, per fortuna non troppo corrosiva. E pensare che questo luogo, fino a qualche decennio fa, era completamente abbandonato, utilizzato per il pascolo di mucche e maiali. Il frontone principale, dopo il restauro, è uno spettacolo indescrivibile. Straordinario il prospetto principale, con le quattro, imponenti, colonne.
Il restauro ha restituito antichi affreschi, come due leoni che sovrastano la porta d’ingresso. Purtroppo si è quasi del tutto rovinato il disegno del prospetto principale, decorato con alcuni mattoncini dipinti a mano.
Per non parlare delle case popolari costruite negli anni 50, a soli 8 metri di distanza.
Anche le statue di cera sono andate completamente perdute. Non tanto tempo fa, negli 50, c’erano ancora, così come il parco che sorgeva alle spalle di villa Butera.
Ma piangere sul latte versato è pura demagogia.
Bagheria adesso ha la possibilità di riappropriarsi di una struttura straordinaria, costruita nel 1797 dal principe di Butera, Ercole Branciforti.
Un tempo era costellata da decine di statue, di altezza naturale, in cui le mani e i volti erano realizzati in cera, con addosso dei sai dei frati trappisti.
L’idea dell’amministrazione comunale attuale è quella di utilizzare la Certosa come sede del museo del giocattolo di Pietro Piraino che dovrebbe trasferirsi entro la fine dell’anno. Altri locali della Certosa, invece, saranno utilizzati per ospitare convegni e manifestazioni.
L’intera comunità non può che essere felice per questa notizia.
La Certosa dopo il restauro
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La Certosa prima del restauro
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