di Antonino Russo
Viviamo in un tempo in cui si celebra e si predica l’unità e si praticano continue divisioni. Nei partiti politici si formano le correnti: queste poi tendono a prendere strade diverse. Anche chi non si è mai iscritto ad un partito, ha le sue brave idee politiche: e questo spettacolo lo disorienta. Oggi è raro assistere ad animate discussioni politiche in piazza: anche gli appartenenti allo stesso partito (e simpatizzanti) non sanno a chi dare ascolto. E’ come se tute le idee risultassero vuote di significato.
Quando manca il lavoro, fondamento dell’esistenza umana, puoi usare le più belle frasi si questo mondo, non riesci ad incantare alcuno: nè se parli da destra, centro o sinistra.
Alcune persone cominciano a rimpiangere la vecchia politica. Se avessero ragione, sarebbe una cosa abbastanza triste: potrebbe significare che ad ogni passo in avanti nel campo tecnologico, ne è avvenuto uno indietro in quello ideologico.
L’uomo moderno corre tecnologicamente: ma per andare dove?
Abbiamo fatto la corsa a distruggere i valori, dicendo che erano sorpassati: adesso qualcuno agita la questione morale.
Abbiamo sbandierato ai quattro venti la parola democrazia senza conoscerne il vero significato. O meglio, dandone una nostra interpretazione: ognuno è libero di fare i propri interessi, anche a costo di calpestare quelli degli altri.
E’ ovvio che questa non era la strada giusta: e siamo andati a sbattere. Come si esce da questo pantano non è facile dirlo. Non ci rimane che l’amarezza della impotente constatazione!
