Bisognerà attendere venerdì prossimo quando si riunirà l’assemblea dei soci del Coinres, il Consorzio che gestisce la raccolta rifiuti nel palermitano, per conoscere le sorti dei 189 lavoratori che hanno appreso del rischio di licenziamento già a partire dal primo febbraio prossimo.
Un gruppo di cento operai ha bloccato ieri il traffico a piazza Indipendenza sede della Regione. Nel corso di un incontro con il direttore del Dipartimento Rifiuti e la Segreteria tecnica del Presidente della Regione, la Regione si è assunta l’impegno di inviare una comunicazione ai primi cittadini. “Verrà prima di tutto ricordato che i ventuno comuni senza queste unità – spiega Francesco Ferrara, segretario provinciale Fit Cisl Ambiente – non sono in grado di mantenere i servizi e verrà ribadito che la Regione non consentirà l’utilizzo di altre maestranze, di altro precariato , dato che a disposizione dei sindaci ci sono già questi lavoratori da più di cinque anni. Non riusciamo davvero a capire cosa, a distanza di appena quattro settimane dalla decisione di prorogare i 189 lavoratori, abbia determinato in alcuni sindaci, pochi per fortuna, questo cambio di marcia”.
Intanto da domani saranno in stato di agitazione i 220 lavoratori dell’Ato Palermo 5 dove sono ancora attese le retribuzioni di dicembre e gennaio. Dionisio Giordano, segretario regionale Fit Cisl Ambiente conclude: “resta fondamentale il controllo della Regione siciliana ma contestualmente, ribadiamo le preoccupazioni già da noi espresse all’approvazione della modifica della riforma rifiuti: riaffidare a chi dimostra di essere cosi poco coerente, la gestione del servizio rifiuti ci appare poco realistico e privo di ogni logica. I fatti dimostrano l’incapacità di alcuni primi cittadini, ci auguriamo, dunque che il Presidente della Regione Crocetta prenda atto di quello che sta succedendo e che rischia di esplodere in tutti i territori della Sicilia, accogliendo la richiesta del necessario confronto con le parti sociali. La Presidenza della Regione rischia altrimenti di diventare la piazza dello sfogo dei lavoratori del settore già esasperati”.