Pubblichiamo l’orazione funebre pronunciata,oggi, dal fratello diacono Pino Grasso, durante i funerali di Mariolina Grasso, sorella di Martino e Pino.
“Miei cari familiari, cari amici e amiche, cari confratelli, questa è la celebrazione cristiana della morte di una grande e magnifica sorella, di una donna che ha saputo vivere la sua vita fino all’ultimo respiro, pur sapendo quale era la sua fine terrena. L’intensità delle emozioni, i sentimenti più profondi, la memoria che abbiamo sono anzitutto sostenuti dalla certezza che lei non è svanita nelle ombre della morte, ma, come dice il libro della Sapienza: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà”.
Noi tutti siamo certi che Mariolina è stata condotta dagli angeli nel seno di Abramo e come Gesù, tolto dalla croce, anche lei è stata deposta sulle ginocchia di Maria che ieri campeggiava sopra il suo letto di morte.
Non i ricordi che scolorano, né i momenti che si diradano, neppure il bisogno di piangere ci riporteranno mai l’esistenza di colei che tutti abbiamo amato. Siamo qui per affermare, credendo, che lei sta nel cuore di Dio e questo ci conforta e ci incoraggia.
Che moglie, è stata Mariolina, che madre che donna. Il Siracide ci ha detto: “Fortunato il marito di una brava moglie. Il numero dei suoi giorni sarà doppio. Una donna valorosa è la gioia del marito, egli passerà in pace i suoi anni. Ricco o povero il suo cuore è contento. In ogni circostanza il suo volto è gioioso. La grazia di una donna allieta il marito. E’ un dono del Signore”.
Mariolina, è stata per tutti noi “un dono del Signore” anzitutto per Leonardo che ha tanto amato, consigliato, guidato come lo è stata per Giuseppe, Antonella e Francesco. Lo ha fatto rimanendo sé stessa: come donna, come sposa, come madre e amica di tanti che coinvolgeva con la sua coinvolgente verve.
Mariolina aveva classe in tutto ciò che faceva, anche nel collocare un oggetto su di una mensola, nel comporre le pieghe di una tenda alla finestra, nel combinare i colori di una tovaglia ponendo un piccolo fiore al centro del tavolo.
Mariolina aveva sempre il sorriso sulle labbra, era fiera e non lasciava trasparire la sua sofferenza, che era tradita dai segni esteriori delle pesanti cure cui si era sottoposta da quattro anni e che non sono bastate ad evitare la sua morte terrena.
Il Vangelo di Matteo che abbiamo ascoltato in questa liturgia è un grande monito per tutti: “Ti benedico o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli, si, o Padre, perché così è piaciuto a te”.
In questo brano c’è tutta una santità da riscoprire nelle pieghe di una quotidianità vissuta, fidandosi di Dio, senza pretendere di nominarlo troppo.
Mariolina questo stuolo di parenti e amici è qui per renderti omaggio, questa festa oggi è per te. Il Signore l’ha organizzata per te. E noi la stiamo vivendo da ieri insieme a te. Lui aveva bisogno di un angelo in Paradiso e ha scelto te che avevi la passione per la vita. Ma adesso ti ha regalato la vita eterna, nel posto più bello che c’è: il paradiso.
Il sogno di Cetty ad appena un ora dalla tua dipartita è stato una Parusia, Ti ha visto dinanzi a San Pietro e tu a dire: “Un attimo devo dire a mia nipote quanto è bello qui, è una festa indescrivibile come quelle che piacciono a me”.
La testimonianza di vita di Mariolina, su questa terra è stata una gioia infinita per tutti noi. La sua è stata una “Gioia di vita”sempre traboccante e che coinvolgeva tutti. Sempre piena di amore e di attenzione per la sua famiglia, per i suoi cari. L’abbiamo molto amata e lei ci hai riamato con un amore maturo, profondo, concreto senza tradire mai la sofferenza che le covava dentro e la stava distruggendo nel corpo, ma non nello Spirito.
Mariolina, da donna intelligente, era consapevole (“consapevole”…, non semplicemente e magari arbitrariamente “convinta”) di essere stata, grazie al Battesimo, coinvolta nel grande mistero di Dio che si compie per noi uomini nell’orizzonte della storia della salvezza. Eppure aveva paura, quella paura che è dell’uomo, ma fino all’ultimo è stata coraggiosa ed ha lottato, ha infuso fiducia anche a Leonardo, e ai figli che l’hanno assistita nel letto di morte con grande amorevolezza fino all’ultimo respiro.
Mariolina è stata un esempio di moglie e madre straordinaria la cui perdita colpisce tutti noi familiari e coloro che l’hanno conosciuta e che la ricorderanno con ammirazione e affetto.
Di fronte a questa morte tragica, ci domandiamo tutti: Che cosa vuoi, o Signore, che io faccia? Che cosa vuoi manifestarci? Che cosa vuoi dire a questa famiglia, ancora incredula di fronte all’evento che l’ha segnata nel profondo?
A ognuno di noi il Signore dice: “Non vivere come se la morte fosse un’ipotesi remota che riguarda gli altri; considerala una certezza che fa parte integrante del vivere quotidiano; vivi non, con lo spauracchio della morte, ma vagliando ogni cosa con riguardo a questo filtro di verità. Di fronte alla morte, infatti, ogni cosa assume il suo vero peso e valore e tanti affanni del quotidiano ce li risparmieremmo certamente, rilevandone la pochezza a fronte dei valori veri, sui quali la morte non ha alcun potere. L’amore, ci dice la Sacra Scrittura è più forte della morte e resiste perfino all’opera demolitrice del tempo; tutto può essere travolto dalla dimenticanza, l’amore mai perché segna in modo indelebile e indissolubile le persone. La morte, allora, è una lezione di vita. Per questo i grandi santi, a cui si rivolgeva Mariolina, hanno frequentemente meditato sulla morte.
Ciao Mariolina: Leonardo, Giuseppe e Paola, Antonella, Giacomo con la trottolina Sabrina, Francesco e Valentina, insieme alla mamma Concetta, ai suoceri Antonia e Giuseppe, a noi fratelli Martino e Piero e a tutti i tuoi e nostri amici ti salutiamo sapendo che sei qui con noi, che veglierai sempre su di noi, che continueremo a vivere insieme a te, anche se in un modo diverso.
Insieme rendiamo grazie a Dio per il dono straordinario che è stata la tua vita e per la gioia che ci ha donato, consapevoli che misteriosamente questa vita e questa gioia continueranno ad arrivare.
Ringrazio a nome di tutta la famiglia, tutti coloro che ci sono stati vicini in questo momento di dolore immenso: gli amici che si sono stretti accanto a noi facendoci sentire concretamente amati e sostenuti, ma anche tutti i conoscenti e le persone che nemmeno ci conoscevano e che ci hanno manifestato la loro vicinanza.
Un grazie speciale a padre Filippo che tanto amorevolmente l’ha seguita in questo ultimo tratto di vita, a padre Mario che l’ha guidata spiritualmente per tanti anni, a padre Damiani e a tanti altri sacerdoti con cui lei si è relazionata e a quanti l’hanno amata.
A tutti diciamo un grazie di aver vissuto insieme questo dolore e questa felicità.
Ciao Mariolina”