“Ho fatto tanto male, ma non volevo uccidere, chiedo perdono”. Questo in sintesi il contenuto di una lettera che Samuele Caruso, l’omicida dell’agguato avvenuto il 19 ottobre scorso in via Uditore, ha scritto a Serafino, Giusy e Lucia Petrucci, rispettivamente genitori e sorella di Carmela, la vittima.
Ma le parole di Caruso non hanno intenerito mamma Giusy e papà Serafino, tantomento Lucia, anche lei rimasta ferita in quel tragico pomeriggio. Una famiglia ancora lacerata dal dolore. Secondo loro, la missiva dell’assassino è soltanto un tentativo per alleggerire la posizione processuale e, inoltre, le parole sono parse meditate e non spontanee. L’avvocato Anna Pellegrino, uno dei legali di Caruso, fa sapere che “la reazione dei Petrucci è condivisibile, d’altronde non ci aspettavamo diversamente, ma il mio cliente sentiva di voler fare così”. (gds.it)