di Nino Amato e Giovanni Di Bernardo
Caro direttore e cari concittadini, che la seconda città della Provincia di Palermo, oramai evidentemente allo sbando politico e nel pieno della sua crisi economico e finanziario, possa risollevarsi dal dissesto per le virtù del neo assessore al Bilancio sembra purtroppo oggi, anche alla luce della delibera di giunta n. 87 del 14 Dicembre una pia illusione.
In questi lunghi anni di spese pubbliche folli e dissennate, di costruzioni di carrozzoni che si chiamassero consorzi o società miste stracolmi di assunzioni clientelari di amici e parenti, in molti, più o meno consapevolmente ci siamo abituati a chi ha vigilato per noi con occhi strabici ed indifferenti. E così nelle istituzioni nella P.A. nei consorzi e nelle società di gestione, malaffare, corruzione e mafia continuavano ad imperversare, ed i conti inverosimilmente continuavano a tornare.
Tutto questo appunto con ciò che abbiamo conosciuto come “finanza creativa” e “tecnici al bilancio” dei vari governi ed ai vari livelli della P.A., sempre disponibili a venire incontro ai potenti di turno.
Noi non vogliamo fare di tutta l’erba un fascio, ma ci chiediamo per esempio in riferimento alla gravissima situazione finanziaria bagherese, come mai i precedenti due assessori di questa amministrazione non sono mai stati ascoltati dal sindaco Lo Meo? La verità è, che non volendo ascoltare nessuno, ha dato consapevolmente continuità alle azioni politiche devastanti, e nei prossimi giorni ne avremo la riprova, che nel passato hanno bucato le casse del comune. Azioni che, almeno negli ultimi anni sono state supportate da bilanci falsi che come è noto insieme ad altri ci siamo rifiutati di votare.
Ora pur volendo riconoscere il merito al neo assessore Sciacchitano, che segnalato dall’Ordine dei Dott. Commercialisti e degli Esperti Contabili si è imbarcato in questa vicenda addirittura a titolo gratuito ,crediamo si possa affermare, senza tema di smentita, che il vero limite politico, amministrativo e gestionale alla ripresa di questa città, sia stato proprio Vincenzo Lo Meo .
Un sindaco che ha tradito la sua città, che per dirla con le parole di Pietro Nenni è stato capace soltanto di essere forte con i deboli e debole con i forti. Ha aumentato le tariffe dei sevizi per le famiglie, ha chiuso la mensa dei poveri, ha tolto la sede agli anziani dell’AUSER, non conosce che le sue scuole siano chiuse e tutte senza riscaldamento. Ed a denunciarlo oggi sono trasversalmente quasi tutte le forze politiche.
Un sindaco che, secondo noi, subito dopo l’elezione avrebbe dovuto dimostrare discontinuità con il passato facendo emergere immediatamente i ben noti problemi di dissesto così come segnalatigli da più parti e dagli assessori al Bilancio Fara Pipia e da Giusy Maggiore.
Ma questo Sindaco, che oggi fa marcia indietro non ha e pensiamo non avrà, il coraggio, di ammettere di avere fallito prima ancora che sul piano gestionale ed amministrativo su quello prettamente politico.
Solo oggi, apprende che i conti del comune dovranno essere passati al microscopio con un questionario dettagliatissimo che dovrà esaminare le cause degli squilibri finanziari, con una ricognizione degli andamenti relativi ai fattori rilevanti come le anticipazioni di cassa, l’evoluzione degli squilibri di bilancio in tutte le loro principali componenti, le entrate e le spese non ripetitive… etc.etc.
Solo oggi apprende che il questionario chiederà, la ricostruzione dei risultati di gestione e di amministrazione, e l’andamento della capacità di riscossione delle entrate tributarie, extratributarie e dei trasferimenti. Solo oggi gli sarà chiaro inoltre che nella fattibilità del piano si dovrà programmare la dinamica delle entrate , tributo per tributo, tariffa per tariffa, dei ripiani dei disavanzi e dei debiti fuori bilancio.
Detto questo, dando per buona l’applicazione della Legge 213 del 07/08/12 già D. Legge 174 10/10/12 e per scontata la sua incapacità, appare purtroppo chiaro a tutti (vedi articolo Sole24ore del 14/12/2012) che ci sono 3 insormontabili problemi:
Per accedere al fondo antidissesto avremmo dovuto essere in regola con l’approvazione dei bilanci sia consuntivi che preventivi.
Avrebbero dovuto di già, i debiti fuori bilancio, essere stati ricontrattati per essere ammortizzati in dieci anni.
Per la stessa ragione si sarebbero dovute di già, modificare le aliquote e le tariffe dei tributi locali.
Visto il livello d’incapacità politica ed amministrativa dimostrata da questo sindaco, che ad oggi, vista la delibera di cui sopra, non è chiaro cosa voglia realmente fare, queste considerazioni, crediamo potranno tornare utili, anche se ripetiamo fuori tempo massimo, a chi sarà chiamato e con grosse responsabilità a dover sostenere decisioni importanti sul futuro della città.