I carabinieri della stazione di Trabia con la collaborazione dei colleghi della compagnia di Palermo, Piazza Verdi, hanno arrestato due giovani palermitani, considerati gli autori di una rapina violenta, compiuta l’1 febbraio scorso a Trabia.
Le manette sono scattate per Salvatore Messina di 22 anni e Antonino Favata, 19 anni, residenti a Brancaccio (nella foto).
I due sono accusati di concorso in rapina aggravata in abitazione e lesioni personali aggravate. Secondo i carabinieri Messina e Favata, in concorso con altri due soggetti (al momento ancora in fase di identificazione), si erano recati a casa della vittima, un sarto di Trabia, di 60 anni, e avevano finto di avere la necessità di dovere riparare un pantalane.
Una volta sul patio antistante l’ingresso, il sarto era stato colto di sorpresa ed aggredito alle spalle. La vittima, che non era riuscita ad opporre resistenza, considerata anche la sproporzione delle forze (ben quattro giovani contro un sessantenne), era stata presa di peso e portata all’interno della propria abitazione dove era stata successivamente immobilizzata con del nastro adesivo.
Una volta bloccato, l’uomo era stato minacciato di ulteriori e ben più gravi violenze, se non avesse rivelato dove custodiva il denaro. Alla vittima, terrorizzata, non restava che indicare loro che i soldi: 1.200 euro in contanti, custoditi nel cassetto del comodino nella stanza da letto. Mentre i malviventi s’impossessavano dei risparmi, un vicino di casa, udito l’insolito trambusto proveniente dalla villetta, aveva citofonato. I criminali si erano dati alla fuga, scappando dalla porta sul retro, salendo a bordo di un’autovettura parcheggiata nelle immediate vicinanze dell’abitazione e facendo perdere le proprie tracce.
I Carabinieri di Trabia sono giunti all’individuazione dei due giovani palermitani basatosi sulle dichiarazione rese dalla vittima, dal vicino di casa e da altri testimoni, nonché mediante il compimento di minuziosi accertamenti tecnico-scientifici, grazie al riscontro del DNA rinvenuto sul nastro adesivo per imballaggio utilizzato per immobilizzare la vittima.
Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere dei Cvallacci di Termini Imerese.