La squadra mobile sta cercando i possibili complici di Samuele Caruso, l’assassino di Carmela Petrucci.
La polizia sta passando al vaglio le dichiarazioni di numerosi studenti del liceo Umberto. I compagni di Carmela sono stati ascoltati dagli investigatori che vogliono capire se l’omicida ha avuto un complice. Il dubbio riguarda se Samuele fu accompagnato da qualcuno sotto casa di Carmela e della sorella Lucia. Sotto esame la pagina di Facebook di Samuele e i tabulati telefonici del giovane.
La Procura di Palermo sta anche valutando la posizione di tre persone che, secondo la polizia, avrebbero aiutato Samuele Caruso.
Si tratta di un cugino, un amico e la madre di quest’ultimo che potrebbero avere incontrato il killer dopo il delitto fornendogli vestiti puliti, bendandogli una ferita a una mano e potrebbero averlo accompagnato alla stazione di Bagheria dove è stato arrestato. A Bagheria Samuele aveva dei parenti.
I tre, interrogati dalla polizia, sono stati segnalati ai pm che stanno valutando se iscriverli nel registro degli indagati per favoreggiamento.
Samuele, chiuso in carcere dalla sera dell’omicidio, aveva raccontato al pm di avere comprato una maglietta nuova, visto che la sua era inzuppata del sangue delle vittime, da un ambulante e di essersi fatto fasciare la mano da una passante.