Dal suo conto bancario erano state sottratte circa 1.700 euro attraverso raggiri bancari, ma grazie all’avvocato bagherese Valentino Billone (nella foto), è stato risarcito.
Il correntista, un giovane di 30 anni di Villabate, era stato vittima del phishing che consiste in una serie di raggiri si viene in possesso di dati personali e codici riservati di accesso, di conti correnti bancari o postali, per carpirne indebitamente l’autenticità, ed eseguire delle disposizioni patrimoniali non autorizzate.
L’avvocato Billone si è rivolto all’arbitro bancario finanziario, un organo istituito presso la Banca d’Italia che ha disposto il rimborso delle somme illecitamente sottratte dal conto postale del trentenne.
Attraverso il phishing il correntista aveva ricevuto una fraudolenta chiamata telefonica, un falso operatore di Poste Italiane che lo aveva contattato, facendosi fornire dati personali e codici di accesso della carta di credito, al fine di evitarne il blocco. L’ignaro titolare della carta aveva fornito i dati, e nel giro di pochi minuti si era accorto che con la stessa carta erano state effettuate due disposizioni di pagamento non autorizzate, la prima per la somma di 995,00 euro e la seconda per la somma di 740,00 euro. Accortosi del raggiro, immediatamente procedeva alla modifica delle password, chiedendo la revoca delle dette disposizioni, ma gli è stato a risposto che le stesse erano State eseguite correttamente e che poteva effettuare reclamo presso Poste Italiane. Eseguito il reclamo, è stata confermata la correttezza delle disposizioni patrimoniali. E, questa, una pratica molto ricorrente in cui si imbattono ingenui cittadini che subiscono dei prelievi non autorizzati dai propri conti. Con il patrocinio dell’avvocato Valentino Billone si è proceduto ad inoltrare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario avente sede in Palermo, chiedendo il rimborso delle somme illecitamente sottratte dal conto.
In particolare, il ricorso è stato incentrato sulla mancata predisposizione da parte dell’Intermediario convenuto del sistema cosiddetto di SCA, cioè “ strong customer authentication”.
In buona sostanza, la novella normativa ha disposto che per le operazioni bancarie online dei Paesi UE gli Istituti Bancari debbano fornire al cliente un sistema di protezione “forte“ a doppio fattore che, nel caso di specie, non è stato applicato. Infatti 1’Istituto Creditizio, nel caso in parola ha prodotto soltanto la schermata delle transazioni senza assolvere alla prova della autenticazione delle operazioni, di corretta registrazione e contabilizzazione delle stesse, che rappresentano un prius logico rispetto alla prova della colpa grave dell’utente. In virtù di ciò è stato disposto il rimborso delle somme all’utente, nonché delle somme di iscrizione del ricorso.
