Chiude la mostra Impop di Francesco Domilici e Arrigo Musti, all’aeroporto Internazionale Falcone e Borsellino, ma resterà permanente l’opera Impop Archetypes, dei due artisti bagheresi, nella sala vip.
“La mostra Impop, durata quattro mesi, si conclude -sottolinea Arrigo Muati-.Abbiamo giocato con dei simboli associando al lusso delle immagini archetipiche di una Sicilia legata al sacrificio, alla passione, alla dedizione, quasi venerazione per il proprio lavoro che fa idealmente da contraltare ad un’immagine, che vorremmo sempre più relegata al passato, di una Sicilia condizionata dalla sopraffazione mafiosa. Questa bellezza è immateriale come immateriali sono i simboli del lusso e del privilegio legittimo.
L’accostamento è per voler sottolineare che questi ideali sono i nostri tesori che vanno tutelati, questa è la nostra cultura pop, isolana ma anche universale. Nessun nonno, che tanto ha dato a questa terra, senza clamori, coltivando con passione mestieri antichi, avrebbe voluto e pensato che i nipoti emigrassero, spopolando la Trinacria e abbandonando i suoi tesori materiali e non. W la lex, al posto di Rolex, in foto, potrebbe essere l’immagine di tutto questo. Questa è la nostra cultura Pop e questi sono i nostri tesori che vorremmo ricordare. Per questo grazie alla Gesap ed a tutti coloro che si sono spesi per la compiuta realizzazione di questo progetto espositivo. Davvero tanti. Davvero bravi. Convinti che ancora attraverso l’arte si possa dire una parola in un mondo sempre più distratto. Non per ultimo il materiale utilizzato per la stampa delle foto non è nobile ma è un polimero. Questo scelto volutamente per rappresentare la dispersione della solidità conferita dai materiali ricercati e lavorati del passato a favore di una società sempre più ricca di materiali poveri, effimeri, eppure più significativi del contenuto che veicolano. Come spesso sono più significativi i simboli delle mostre d’arte, rappresentati dai banners, delle mostre stesse, sempre più deserte e meno popolari al punto che l’arte è scesa in strada tra la gente, street art (dato che la gente avrebbe avuto ed ha di meglio da fare).”
