Folla delle grandi occasioni ad Aspra per la processione in onore di Maria Santissima Addolorata.
E quella di ieri è stata anche l’ultima processione di padre Vincenzo Battaglia, parroco ormai da undici anni della comunità di Aspra, che è stato trasferito.
Alla processione hanno partecipato anche alcuni amministratori locali, fra cui il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli, gli assessori Andrea Sciortino e Giusy Chello, il consigliere comunale Antonella insinga e il vicesindaco di Santa Flavia Cettina Castelli.
Sul suo trasferimento e sul valore delle tradizioni di Aspra, abbiamo sentito il parroco Vincenzo Battaglia.
“Dopo 11 anni andrò nella parrocchia Maria Santissima delle Grazie a Palermo, e sarò sostituito da Don Gaetano Pravatà, attualmente parroco a Ventimiglia di Sicilia e originario di Roccapalumba».
Prosegue poi, raccontando del suo legame “ormai familiare” con la gente del paese: «questa è stata per me la prima esperienza da parroco e mi porterò dentro indubbiamente tante cose che ho imparato dalla mia comunità, soprattutto dal punto di vista umano. Li porterò sempre nel cuore e chiedo loro di continuare a servire il Signore con l’entusiasmo, la gioia e la semplicità che hanno mostrato in questi anni, e con quel carico di benignità che li contraddistingue e non va mai perso».
Egli è molto affezionato agli abitanti di questa piccola comunità, nonché a tutte le tradizioni che contraddistinguono la borgata.
A tal proposito, parla delle due processioni: «la cosiddetta processione a mare è molto attesa durante l’anno, tanto da poter essere considerata uno tra i momenti più importanti della festa, soprattutto perché viene evidenziato il legame tra la madonna e il pescatore, e accompagnandola sino al mare è quasi come se si volesse ogni volta invocare la sua protezione». Poi, passando alla processione di terra, replica: «la nostra statua è molto bella e significativa perché con la mano destra indica in avanti, quasi come a condurci sul sentiero di Gesù: Via, Verità e Vita. Ed è quello che noi facciamo durante la più tradizionale processione, portandola avanti lungo le vie del paese così da dare speranza alla gente della nostra comunità». Infine: «è come se noi, tra la terra e il mare, affidiamo a Maria tutto ciò che ci circonda».