Si presenta sabato 24 giugno alle ore 17:30 presso il teatro di Villa Butera il volume di Francesca La Mantia e Angelo Urgo dal titolo: “Un uomo senza paura.” sottotitolo: D’Artagnan il primo giornalista suicidato dalla mafia.
Alla presentazione saranno presenti, per i saluti istituzionali, Filippo Maria Tripoli sindaco di Bagheria, Daniele Vella assessore alla cultura, Giusi Chiello assessore alla comunicazione e Antonella Insinga consigliere comunale.
Interverranno: Gloria Calì insegnante e Giuseppe Antoci presidente della fondazione Caponnetto. Prevista la lettura di alcuni brani del libro a cura dell’attore Orio Scaduto.
A moderare la presentazione il giornalista Martino Grasso.
L’evento è patrocinato dal comune di Bagheria.
Sinossi
D’Artagnan, al secolo Cosimo Cristina, è una promessa del giornalismo siciliano. Abita a Termini Imerese, una terra alla mercé di una mafia sconosciuta e silenziosa. Cosimo è il primo a scriverne e lo fa con ostinazione. C’è chi lo detesta e chi lo minaccia. Lo chiamano D’Artagnan per via del pizzetto che porta e per il suo modo di vestirsi estroso e fuori dagli schemi. Collabora con i più importanti giornali italiani e arriva a fondarne un suo: Prospettive Siciliane. Poi, il 5 maggio 1960, D’Artagnan viene ritrovato morto lungo i binari della ferrovia. Ha solo 25 anni. Il caso viene subito archiviato come suicidio. Ma cinque anni dopo, il suo migliore amico, critico d’arte e fratello di un famoso generale dei carabinieri, avverte un grande peso sulla coscienza. È convinto che Cosimo non sia morto suicida e decide di contattare le uniche persone che crede possano aiutarlo a fare luce sul caso: la fidanzata di Cosimo, Enza, e il Vicequestore di Palermo Angelo Mangano. Inizia così la ricerca di una verità scomoda, per riabilitare il nome di un giovane impavido che riteneva il giornalismo non solo un privilegio, ma un dovere. Una storia che, ancora oggi, è importante raccontare per non far cadere nell’oblio il coraggio di chi ha provato a cambiare le cose e a combattere un mostro che molti non riescono nemmeno a pronunciare: la Mafia.