Il 18 marzo, vigilia di San Giuseppe, fino a qualche anno fa era solito organizzare la vampa in onore del anto patrono. Ma anche quest’anno a Bagheria sono state vietate. E’ stato il questore di Palermo a vietare i roghi in tutta la Provincia. La vampa quindi rimane solo nei ricordi.
La vampa nella tradizione
La vampa di San Giuseppe era inevitabile. Una grande fiamma veniva accesa nei quartieri più importanti di Palermo e provincia. La festa di San Giuseppe ha origini medievali. Si celebrava ogni sera del 18 Marzo. Essa quindi si festeggiava sei giorni prima dell’Annunciazione del Signore. San Giuseppe è uno dei santi che gode in Sicilia di maggiore venerazione. Tanto è vero che le celebrazioni in suo onore non avvengono solo il 19 Marzo, ma anche nei mesi di Aprile, Maggio e nei periodi estivi. Accendere una vampa in onore del santo è una delle pratiche più diffuse in questa particolare giornata. Grandi falò venivano appiccati in strade idonee per l’accensione. Tutto il legname che si aveva a disposizione veniva ammucchiato in un punto strategico per dare fuoco al materiale raccolto e dare inizio a questa particolare pratica sociale. Decine di credenti si radunavano attorno al falò per presiedere alla cerimonia.
La festa di San Giuseppe è l’ultima festa invernale e la prima primaverile. La vampa di San Giuseppe, pertanto, rappresentava una vera e propria cerimonia di passaggio. Era l’ultimo fuoco notturno, rischiarava le cerimonie notturne che avvenivano tra le strade della città e riscaldava i convenuti. L’accensione del falò era quindi un rito di passaggio; annunciava un nuovo tempo e l’inizio della festa.
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