Poesie ma non solo. Riflessioni e liriche argute, ironiche e profonde.
Questo e tanto altro è “69” il nuovo volume di liriche scritte da Giuseppe Di Salvo, eclettico intellettuale bagherese.
69 sono anche gli anni che compirà quest’anno. Ma 69 sono anche le liriche che compongono questo prezioso volume.
Il libro è composto da opere scritte fra il 1972 e il 2021.
“Questo libro sta suscitando molto interesse -dice Di Salvo- è un lavoro partito dalla base. Molti sono stati gli amici che mi hanno chiesto di pubblicarlo. E’ un volume, secondo me, anche di interesse sociale. Non è di facile lettura.
Ci sono anche due filastrocche eufonetiche. Si tratta di giochi ritmici e lessicali, costruite e mirate per correggere difetti di pronuncia. Il titolo è a doppio o triplo senso. Può suscitare ilarità. Ma 69 sono le liriche e il 10 agosto compirò 69 anni. Gli unici che festeggerò.
“Il volume ricorda anche il cinquantesimo anniversario “del vivente transito di Michele Lizzi” come dice lo stesso Di Salvo. “Senza lui -aggiunge- non sarei diventato maestro.”
Maestro di scuola elementare in pensione, scrive poesie dal 1972. A Palermo nel 1976 è stato tra i fondatori del Fuori, il movimento di liberazione omosessuale federato al partito radicale. Ne ha coordinato le attività fino al 1981. Di Salvo ha anche avuto un’esperienza politica nel 1989 quando venne eletto al consiglio comunale di Bagheria nelle file del Pci.
Si è occupato di infanzia, giovani, scuola, anziani, handicap e problemi legati alla tossicodipendenza. Ha pubblicato nel 2004 un’altra raccolta di poesie “23”.
“69” raccoglie anche liriche dedicate alla sua famiglia.
Rievoca inoltre un fatto di cronaca avvenuto il 22 giugno 1967, la morte di un ragazzo di 16 anni, Michele Chiovaro, che rimase vittima in un incidente sul lavoro. Venne divorato dall’impastatrice in un cantiere sulla circonvallazione di Bagheria.
Giuseppe aveva 14 anni e quell’episodio fu per lui lacerante.