A Santa Flavia, si è dimesso dalla carica di assessore Pino Fricano, ex sindaco di Bagheria.
Fricano aveva le deleghe alle politiche sociali, patrimonio, demanio, protezione civile, servizi a rete, bene confiscati, pianificazione territoriale e all’urbanistica, Suap e lavori pubblici.
Si è dimesso con una lunga nota inviata al sindaco.
Alla base della decisione alcuni risultati che Fricano sperava di raggiungere come il Prg, il CCr e i tirocini formativi per i quali Fricano avrebbe registrato la presenza di “un muro di gomma.”
Di seguito l’intera nota dell’ex assessore.
“E’ con un po’ di amarezza che vi comunico le mie dimissioni dall’incarico di assessore, a decorrere dal primo luglio 2021. Amarezza motivata dal dispiacere che mi provocherà l’inevitabile diradarsi di un rapporto di proficua e leale collaborazione, che nel tempo si era arricchita di relazioni umane caratterizzate da affetto ed amicizia con te, la Giunta, l’intero Consiglio ed il personale, con cui ho intrecciato proficui rapporti di collaborazione. Mi dispiace il fatto che, da parte mia, verrà meno l’impegno per una comunità che ho imparato ad amare, a sentire come la mia comunità, un impegno da “servo inutile” che ha cercato, faticosamente, di discernere la volontà del Padre Eterno e che, grazie a Lui, ci ha consentito di raggiungere risultati importanti, nonchè di costruire le premesse per risultati ancora più significativi. Risultati importanti, tranne che per il PRG, il CCR ex Covimed ed i Tirocini formativi – avviso 22/18, procedimenti per i quali ho registrato la presenza di un muro di gomma, che ne impediva l’avanzamento sottraendo al territorio l’opportunità di regole certe e aggiornate, di risolvere annose questioni (quali quelle di Contrada Urio), di dotarsi di infrastrutture e risorse umane che ci avrebbero aiutato a sostenerne lo sviluppo locale.
Caro Sindaco debbo ringraziarti per la fiducia e l’opportunità che mi hai offerto, l’opportunità di servire il bene comune, in una parte di quel territorio che, fino a poco più di un secolo fa, era un unico territorio: la Baronia di Solanto. Questo territorio l’ho sempre considerato casa mia, per questo non ho mai compreso le polemiche tra bagheresi e flavesi o, addirittura, tra flavesi e porticellesi. Credo, al contrario, che l’unione faccia la forza e ti invito a seguire con convinzione i progetti di integrazione dei servizi e della programmazione per lo sviluppo, su base distrettuale. Occorre abbandonare da un lato la logica dell’arroganza prepotente, dall’altro quella delle gelosie e delle ripicche, logiche che ci portano solo alla paralisi ed alla perdita di opportunità per l’intero territorio. Sono entrato da tecnico e da tecnico voglio uscire, l’approssimarsi della campagna elettorale creerà, ogni giorno di più, difficoltà al mantenimento di un ruolo che voleva essere super partes. In questa esperienza ho fatto esercizio di umiltà, ho imparato a comprendere il senso autentico del servizio: un impegno per il bene comune scevro da ogni logica ed esercizio del potere o dal tornaconto personale. Questo è stato possibile anche perché il ruolo di timoniere competeva a te, che dovevi seguire la rotta con la collaborazione della Giunta, del Consiglio e dei Responsabili delle aree, in cui è articolata la nostra Amministrazione. A te spettava e spetta il ruolo d’indirizzo e di controllo, che la Legge affida anche agli assessori, a te spetta il diritto-dovere di realizzare il programma per il quale hai ricevuto il mandato, un mandato che tu eserciti da “buon padre di famiglia”, con tutti i benefici ed i limiti di questo approccio. Benefici relativi alla dimensione umana, familiare, pragmatica ed empatica del rapporto, limiti legati ad una considerazione restrittiva della delega, per cui gli unici atti di indirizzo, presi in considerazione dai Responsabili, sono quelli del Sindaco, limiti che hanno depotenziato il ruolo e l’autorevolezza degli assessori e di conseguenza i risultati dell’impegno profuso. Questi limiti sono venuti fuori, probabilmente per problemi caratteriali (in particolare nel rapporto tra me ed alcuni Responsabili), forse le vicende giudiziarie del passato o più in generale per la crisi della politica e dell’evoluzione giustizialista delle norme succedute alla Bassanini, sicuramente per la carenza di risorse umane e finanziarie (sono pesati i bilanci ingessati da debiti pregressi e l’obbligo della spesa obbligatoria ed urgente).E’ pesata, per quanto mi riguarda, una sorta di autonomia autosufficienza della dirigenza, con un oggettivo impedimento delle funzioni di indirizzo e di controllo da parte dei legittimi rappresentanti dei cittadini. Sull’adeguamento e riorganizzazione delle risorse umane abbiamo lavorato, con il supporto qualificato della Segreteria generale e di Fara, abbiamo stabilizzato i precari, portato in porto l’assunzione di 4 figure C e sdoppiato l’Area tecnica. Resta ancora tanto da fare, a partire proprio dall’Area tecnica e dei Servizi sociali: occorre rimpiazzare il Responsabile dimissionario, assumere l’altro C , integrare l’orario di servizio del personale stabilizzato e garantire la progressione di carriera. Occorre infine creare le condizioni per la rotazione delle figure dirigenziali. Di quest’ultima esigenza credo di dare testimonianza iniziando con la mia rotazione. Quello che serve, a livello locale, è l’esercizio faticoso e paziente della programmazione: il Programma del Sindaco deve essere travasato nel DUP (Documento Unico di Programmazione), questo deve trovare immediata rispondenza nel PEG (Piano Esecutivo di Gestione) e quest’ultimo deve essere speculare al Piano degli obiettivi. Se non si ha la capacità di dotarsi di questi strumenti, entro il primo trimestre di ogni anno, ognuno andrà per conto suo e si rischia di perdere la dimensione di un lavoro collegiale. Auguro a te, alla Giunta, ai consiglieri, che ci hanno sostenuto con lealtà e responsabilità, ed alla comunità tutta che, in quest’ultimo anno di mandato, si riesca a cantierare i progetti che faticosamente abbiamo avviato. Vi servirà molta determinazione e la consapevolezza che l’organizzazione e la gestione delle risorse umane rappresenta l’impegno principale di un buon amministratore!
Per questi motivi ritengo ad oggi indifferibili ed irrevocabili le mie dimissioni, pur manifestandoti la disponibilità, la dove si dovessero rimuovere i problemi relativi al potenzialmente dell’ area urbanistica ed all’avanzamento del procedimento relativo al PRG, a riprendere la collaborazione. Tengo a precisare, comunque, che tale collaborazione, limitata all’area Urbanistica e della Pianificazione territoriale, non potrà essere per te, ma, semmai, con te, per il bene della comunità.”