Anche Francesco Aiello, da tutti conosciuto come Ciccio, ha lasciato anzitempo la vita terrena a causa del covid che non finisce di mietere vittime in ogni parte d’Italia. Anche per la morte di sua moglie, avvenuta alcuni giorni prima e che i familiari non avevano ritenuto opportuno rivelargli, la nostra cittadinanza è rimasta attonita, commossa e incredula di fronte a questa tragedia.
Con Ciccio avevo un rapporto amicale quasi fraterno, anche se non ha voluto mai darmi del tu. Mi diceva che nel Campionato 1964-65 mi aveva conosciuto come presidente del “Bagheria” e voleva continuare a mantenere le “distanze” sempre con tanto rispetto.
Figura adamantina del calcio bagherese del secondo cinquantennio del secolo scorso, a 18 anni esordì nel Bagheria durante il Campionato di Promozione 1963-64, disputando tre gare; anche nel successivo giocò cinque gare, facendosi apprezzare per le sue doti tecniche. Negli anni successivi giocò con la Stella Rossa di Vincenzo Buttitta, dimostrando grandi capacità di uomo-gol.
Ritornò a giocare nel Bagheria nel campionato 1974-75 disputando 5 gare; nel mio libro “Storia del calcio bagherese” viene indicato come Aiello III, perché nel frattempo avevano acquistato notorietà tra i calciatori bagheresi altri due Aiello, entrambi di nome Salvatore, ai quali erroneamente si diede la denominazione di I e II, dimenticando che al nostro Ciccio sarebbe stato giusto dargli il titolo di I.
Per tali considerazioni, sempre citando il mio libro, gli dedicai una paginetta dal titolo scherzoso “Francesco Aiello come Re Ferdinando I di Borbone” la cui parte finale recita: In definitiva Francesco Aiello ha di che lagnarsi, ma oltre alla sua notorietà quale realizzatore di moltissime reti (oltre cento) nei campionati di Promozione, Prima, Seconda e Terza Categoria, può vantarsi di potersi paragonare al Re Ferdinando Borbone di Napoli che fu 3° come Re di Sicilia, 4° come Re di Napoli e 1° come Re del Regno delle Due Sicilie.
Ciccio Aiello amava il calcio e, dopo aver smesso di giocare, ha intrapreso l’attività di allenatore svolgendola sempre con passione e senza fini di lucro, per oltre 20 anni, dal 1982-83 al 2005-06.
Sentite condoglianze da parte mia e della redazione di questo giornale.