Come tanti altri nostri concittadini, anche il professor Giuseppe Cirincione aveva un certo trasporto per la nostra frazione, non solo per la bellezza del suo territorio, ma anche e soprattutto per l’apprezzamento delle faticose attività dei suoi pescatori. Quando poteva, una visitina ad Aspra era sempre nel suo programma, specie dopo la fine della prima guerra mondiale. Vi si recava anche perché invitato dai borghigiani, per la campagna elettorale e per i suoi impegni e obblighi di parlamentare.
Già domenica 2 novembre 1919, il prof. Cirincione, durante una visita che aveva voluto rendere ai pescatori della borgata, era stato accolto festosamente dai pescatori e dalle loro donne che sentivano il dovere di tributare i loro omaggi all’illustre uomo che da qualche tempo si era interessato di risolvere i problemi più salienti che li riguardavano, come quello della pesca. Infatti, in precedenza, una causa di grave turbamento tra i pescatori era stata da lui affrontata e risolta mediante l’intervento del Prefetto di Palermo che vietò ai vaporetti di pescare nelle acque di Aspra e di Porticello perché ciò avrebbe in breve tempo ridotto a nulla la quantità di pesce in quel tratto di mare, riducendo alla fame centinaia di famiglie che vivevano di quell’attività.
Aspra, con le sue acque limpide e cristalline, era la località di villeggiatura da sempre preferita dalla gente bene di Palermo che poteva allontanarsi dalla città molto più facilmente di prima, potendo disporre di automobili. Altri preferivano villeggiare, per la durata della stagione balneare, prendendo in locazione le abitazioni che gli Aspresi mettevano a loro disposizione anche ammobiliate.
Quella splendida località non poteva non essere utilizzata quale sede di una colonia marina per accogliere nei mesi estivi i ragazzi di Aspra e di Bagheria bisognosi di assistenza e di cure elioterapiche. Ci voleva l’intuito e il senso pratico del prof. Cirincione per far nascere nel 1920 un Comitato costituito da cittadini molto rappresentativi della società bagherese.
Durante l’anno 1920 e negli anni a seguire, le sottoscrizioni “Pro Colonia Marina” da parte dei nostri concittadini benestanti, delle Leghe dei Lavoratori, delle Società e degli Enti pubblici e privati, furono numerose e molto generose. Da segnalare le sottoscrizioni della Banca Popolare, del Sindaco Galioto, dei Medici della Clinica Oculistica della Regia Università di Roma e soprattutto del munifico commerciante palermitano sig. Gioè, con la sua cospicua oblazione di lire seimilacinquecento. Il Comitato Antitubercolare della Provincia di Palermo, presieduto dal Prefetto, inviò un sussidio di lire duemila. Si organizzavano anche lotterie e serate di beneficenza.
Domenica 13 marzo 1921, l’assemblea generale dei soci della Colonia Marina, convocata nei locali della Banca Popolare, presieduta dal cav. Pasquale Gagliardo, anima del Comitato, deliberò, per acclamazione, che quella pia e benefica istituzione, ideata dal nostro insigne scienziato, portasse la seguente denominazione: “Colonia Marina ad Aspra Cirincione”.
Dopo la votazione fu spedito il seguente telegramma all’on. Cirincione: Prof. Cirincione – Roma
Soci Colonia Marina Aspra riuniti grande Assemblea acclamazione deliberano Colonia denominarsi: “Colonia Marina Aspra Cirincione”. Lieto partecipo. Gagliardo
Il giornale L’ORA del 14-15 marzo 1921, in una nota, scrisse tra l’altro: Rileviamo con vivissimo piacere che mercé l’interessamento autorevole del prof. Cirincione, l’industre Bagheria sarà dotata di una istituzione che non tutti i più importanti ed evoluti centri d’Italia possono vantare. Nel rallegrarci con l’on. Cirincione per l’opera attiva e feconda che svolge a pro’ dell’infanzia povera e malandata in salute, facciamo voti perché, quest’anno, la pia istituzione possa funzionare.
L’attività del Comitato, con in testa il presidente cav. Pasquale Gagliardo e il segretario prof, Giuseppe Rotondo, nei mesi successivi, fu molto intensa, anche perché si riprometteva di dare inizio al funzionamento della Colonia il più presto possibile, tenendo conto che in atto non si disponeva ancora di un idoneo edificio. Gli sforzi non furono vani, così domenica 4 settembre 1921 si ebbe l’inaugurazione.
Riporto parzialmente l’articolo del Giornale di Sicilia del 5-6 settembre avente per titolo:
Colonia ASPRA – Una festa di carità e di gentilezza
L’avvenimento – che sulla spiaggia di Aspra richiama nella mattinata domenicale una folla così varia e numerosa – non è di quelli a cui si vada incontro con rassegnata preoccupazione, ma una festa di cui la squisita poesia ed insieme l’altissimo significato creano fin dal primo annunzio, una visione di bontà e di soavità che l’anima raccoglie con entusiasmo. E questa espressione di gentilezza troviamo prima nell’aria festosa che Bagheria ha assunto per associarsi alla gioia della sua borgata marinara, e poi, più viva e più sorridente quando allo svolto dopo un lungo rettifilo, ci si presentano dinnanzi le due tende brune della Colonia Marina, con le loro piccole bandiere spiegate al vento, fra una corona di case modeste ma civettuole, schierate lungo la spiaggia e le barche che si cullano nel mare.
Nessun luogo poteva scegliersi più adatto di questo come sede dell’istituzione umanitaria che onora, con l’on. Cirincione ed i suoi preziosi collaboratori, il nome di Bagheria tutta. Un breve scenario quasi selvaggio, da cui si domina la veduta dell’ampio golfo punteggiato di vele, e più in là, oltre la distesa azzurra, lo spettacolo della Conca d’Oro chiusa dalla sua cortina di montagne, e innanzi a cui Palermo distende la massa biancastra dei suoi palazzi.
In altra occasione, continuerò a parlare di quella splendida giornata di cento anni fa e nello stesso tempo completerò la storia della benefica istituzione e della sua finale destinazione.