“Le Vie dei Tesori, il Festival dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale, monumentale e artistico delle città, che ha visto Bagheria tra le città più visitate, ha prodotto un notevole interesse verso la Città delle Ville che si traduce in una possibile ricaduta economica per la nostra città”.
A sostenerlo l’assessore alla Cultura Daniele Vella che commenta così i dati diffusi dall’organizzazione della manifestazione. Secondo i dati della ricerca degli economisti dell’Osservatorio sul turismo, OTIE, il visitatore siciliano ha speso in media poco più di 19 euro pro capite al giorno, in termini di spese fra bar, ristoranti, shopping, trasporti, producendo per Bagheria una ricaduta economica di circa 116 mila euro.
Il dato più significativo è quello legato al turismo di prossimità, con una percentuale del 40% legata a visitatori che hanno raggiunto i luoghi fuori dal proprio comune di residenza.
Ad aggiudicarsi il bronzo è stata proprio Bagheria, che alla sua prima partecipazione ha contato 6.020 visitatori , preceduta da Palermo ( 66.672) e Catania ( 13,286).
Un dato interessante da valutare soprattutto perché registrato durante la pandemia.
Bagheria aprendo le sue porte ai visitatori ha permesso di far conoscere le sue sontuose residenze nobiliari, prime tra tutti Villa Cattolica con il museo dedicato a Renato Guttuso, villa Butera con la sala Borremans e villa Rammacca. E ancora il museo del giocattolo e delle cere e le case di artista.
L’afflusso consistente di turisti di prossimità ha portato Bagheria in evidenza come tappa imprescindibile , scuotendo soprattutto la curiosità di chi transita da Palermo a Cefalù. A settembre, Bagheria è stata la città più frequentata tra le partecipanti registrando le oltre seimila presenze.
«Stiamo lavorando affinché quanto costruito con Le vie dei tesori non diventi un fenomeno di un momento ma che sia messo a sistema – conclude il sindaco Tripoli – stiamo programmando nuovi servizi e maggior decoro per la città e siamo certi che Bagheria diventerà tappa turistica obbligata tra Palermo e Cefalù».