Si è tenuta questa mattina, la conferenza di presentazione alla stampa della manifestazione BIO in SICILY 2020, che sarà ospitata a Villa Palagonia il prossimo weekend.
Il 3 e 4 ottobre infatti, sarà la sede d’eccezione di questa due giorni interamente dedicata alla valorizzazione delle eccellenze locali, alla biodiversità e alla sostenibilità. L’evento è finalizzato alla sensibilizzazione rispetto a questo 2020, anno dedicato all’ambiente e alla biodiversità.
BIO in SICILY è promosso dall’Associazione “La Piana d’Oro” presieduta da Michele Balistreri, primo ad intervenire durante la conferenza di oggi. Balistreri ha voluto sottolineare, nel corso del suo incisivo intervento,
lo spirito di questa prima edizione della manifestazione, e cioè quello di «accorpare il lavoro degli ultimi anni, partito dalla valorizzazione del limone verdello proprio a Villa Palagonia dove, enogastronomia, prodotti
tipici e cultura torneranno a fondersi, in un momento in cui, a causa della pandemia di covid-19 bisogna far di necessità virtù» e allora non più una grande manifestazione aperta, ma un evento nel pieno rispetto delle
norme di contenimento per la diffusione del virus, cui partecipare solo attraverso una precedente iscrizione, ma da cui ripartire una volta che questa brutta fase sarà superata.
Nel corso di questi due giorni si terranno
ben sei seminari con più di un centinaio di relatori, due tavole rotonde, un tavolo tecnico, mostre virtuali sulla biodiversità, esposizioni gastronomiche, momenti letterari con la presentazione di libri e altri di formazione
riguardo le strategie per la promozione dei territori rurali.
La scelta della location è parsa quasi inevitabile dal momento che, come sottolineato da Antonio Mineo, amministratore di Villa Palagonia, non si può negare che
questa sia il simbolo della nostra cittadina, e così, accogliere questo tipo di manifestazioni al suo interno, le conferisce un valore aggiunto. La correlazione tra le ricchezze e varietà architettoniche delle ville bagheresi,
e in particolar modo di villa Palagonia, e la biodiversità, tema cardine di BIO in SICILY, è stato ribadito anche da Mario Liberto, giornalista enogastronomico intervenuto durante la conferenza e che sarà tra i presenti anche nel corso dell’evento del prossimo fine settimana.
«Bisogna proiettare Bagheria nel mercato europeo, e questo avverrà attraverso la Borsa del Turismo Extralberghiero, saltata purtroppo quest’anno a causa dei recenti eventi» queste le parole del Sindaco Filippo
Tripoli, che vede in questa manifestazione «non un punto di arrivo bensì una tappa del percorso intrapreso da Bagheria che, con questa Amministrazione, ha compreso l’importanza della valorizzazione delle capacità dei suoi cittadini e dei suoi prodotti. Acquisendo consapevolezza di ciò, Bagheria può trasformarsi in un vero e proprio traino per il circondario, come ha dimostrato nelle ultime settimane con “Le vie dei tesori”.»
BIO in SICILY arriva subito dopo il lockdown, momento che, come ha spiegato Francesca Cerami, direttrice dell’Istituto Idimed, ha posto l’attenzione sull’importanza del dialogo e sul valore del cibo, per la salute
dell’uomo e dell’ambiente.
Attraverso lo streaming il racconto delle eccellenze del territorio e delle strategie da impiegare per valorizzarle potrà uscire dalle preziose mura di Villa Palagonia, raggiungendo chi ne sarà interessato.
«È fondamentale tenere presente l’importanza di creare eventi e momenti come questo, per la comunità, per il territorio», così ha ribadito Adalberto Catanzaro, responsabile della sezione Slow Food di Bagheria, tra i
promoters della manifestazione. Nel corso del suo intervento, che come una tessera di un puzzle ha completato il racconto di ciò che sarà BIO in SICILY, Catanzaro ha anche anticipato la nascita della prima Accademia del
lusso di slow food che dovrebbe nascere il prossimo anno, volgendo l’attenzione anche sulla formazione, oltre che sulla valorizzazione.
Vedremo allora presto quali opportunità deriveranno ancora da questo importante momento del prossimo weekend, speranzosi che Bagheria possa procedere in questo suo cammino di valorizzazione delle eccellenze
e tradizioni locali, rialzandosi quanto prima dopo la recente e inaspettata battuta d’arresto di tutta l’economia a causa della pandemia.