Tuta, scarpette, mascherina, capelli al vento, giù dalle scale e via… in cammino. Tante auto, ma non c’è ancora quel caos che regnava prima del virus. Speriamo duri il più possibile.
Da lontano vedo una ragazza con tanto di mascherina colorata e capisco, da come esita nel mantenere la sua traiettoria, che anche lei come me è la prima volta che esce da allora e non sa se andare dritto per la sua ‘corsia’ o scendere dal marciapiede, cercando di non entrare all’interno della temuta e temibile ‘circonferenza’ che limita la mia eventuale ‘zona’ di contagio. Sorrido fra me e decido di scendere dal marciapiede per non creare ulteriore imbarazzo alla ragazza e anche per un mio innato e vetusto senso della ‘cavalleria’.
Continuo con passo spedito e: “ciao Totò” un urlo da un’auto, mi giro e rispondo: “ohe ciao”, ‘ma chi era?’ mi chiedo, ma come mi ha riconosciuto? Forse ho una camminata particolare o chissà cosa. Comunque mi ha fatto piacere e la cosa bella è che il fatto si ripete più volte, ma dico ‘così famoso sono?’
Bagheria bassa, gente in coda, a distanza, davanti al bar, davanti ai panifici, davanti al fruttivendolo, saluto Filippo… non c’è la coda davanti alla sua stazione di servizio, anche se i prezzi di benzina e nafta sono scesi e non di poco.
La coda c’è, e tanta, davanti alla banca, la mia ex agenzia; penso ai miei ex colleghi, a quelli che ancora per poco (speriamo) dovranno guadagnarsi lo stipendio all’interno di quelle quattro mura. In questo periodo i ragazzi hanno tutta la mia comprensione e la mia considerazione, è difficile affrontare un cliente disperato che che chiede aiuto e dovere rispondere che ‘ci vuole tempo’, che ‘bisogna vedere la sua situazione’, che ‘dipende dai superiori’ etc etc.
Continuo la mia passeggiata salendo per il Corso, sì c’è un po’ di gente, qualcuno senza mascherina, ma i marciapiedi sono larghi e lo scansarsi è abbastanza facile.
Davanti al laboratorio di analisi, come sempre, diverse persone aspettano il loro turno. Poi i pescivendoli, ancora è presto, forse più tardi qualche cliente… boh!
La salita del corso, campanello che l’anno scorso mi risuonò più volte nel cervello, avvisandomi che qualcosa non andava, adesso mi sembra quasi pianura, meno male.
Ed eccomi in Piazza Madrice, è una splendida giornata, saluto a destra e sinistra, ‘ciao Giampaolo’, ‘ciao Nino’, ‘ciao Sciacchità’, ‘ciao Luca’ e solo un ciao e basta!
Piazza Garibaldi, quasi deserta, due o tre persone in attesa davanti all’edicola di Paolo. Giù fino alla ‘solita’ Caravella, la folla davanti alla Posta e ancora davanti all’agenzia dell’Enel, quanta gente! La via Papa Giovanni è poco trafficata, non è per adesso quell’incubo che giornalmente vivevo prima del…
Sono a casa, 50 minuti di passeggiata, un tantino sudato, ma soddisfatto, so che domani uscirò di nuovo e poi ancora e ancora, almeno fino a quando…