A sessant’anni della istituzione di questa giornata internazionale, l’alta percentuale di violenza sulle donne che le statistiche rivelano, è ancora spaventosa . Ci rincuora soltanto l’aumento delle denunce, a testimonianza che le vittime iniziano ad avere fiducia nelle Istituzioni e ad avere una maggiore consapevolezza del loro essere vittima.
Con l’approvazione nello scorso anno della legge “codice Rosso “ si è data una sferzata, non solo confermando la certezza della pena , ma anche disponendo misure cautelative verso quelle donne che denunciano la violenza .
In questi anni, grazie alla mobilitazione del mondo della cultura e della politica, è stato possibile cambiare la percezione di quello che avviene all’interno delle mura domestiche, trasformando la violenza da un fatto privato ad una questione pubblica.
Per questo motivo, oggi “Chi colpisce una donna colpisce tutti” importantissimo in tal senso continuare su questa strada, sensibilizzando e formando sin dalla giovanissima età.
Da donna prima, e da esponente di un partito che ha avuto un grande ruolo in questa battaglia, penso che il cambiamento debba avvenire soprattutto sul piano culturale e nelle relazioni tra le persone. E’ da ognuno di noi , dalla pratica quotidiana , che pone al centro la dignità ed il rispetto dell’altro, che possiamo realmente cambiare le cose . Occorre educare i giovani al rispetto affinchè ogni bambina oggi , ragazza e donna domani , sia libera da discriminazioni, sottomissioni e violenza di qualsiasi genere
Anche Papa Francesco in tal senso ha sottolineato di recente la centralità del ruolo femminile ; sono ancora tantissime le ragazze e le donne continuamente offese picchiate, violentate, indotte a prostituirsi uccise. Ecco, da come trattiamo il corpo di una donna comprendiamo il nostro livello di umanità, ed aggiungerei in un’ottica europea ed occidentale , di civiltà sociale e giuridica.
C’è ancora molto da fare dunque e Noi saremo in campo per continuare questa battaglia.